2 ottobre 2011

Pigmenti e paste polimeriche



[English version]
Avete mai visto il film"La ragazza con l'orecchino di perla"?
Parla della vita e delle opere del pittore fiammingo Vermeer e ci da un'idea di quale grande lavoro ci fosse dietro la preparazione di un dipinto. All'epoca ogni pittore preparava da sè i propri colori, lavorando la materia prima che doveva essere macinata finemente, lavata (purificata) e poi miscelata. Si dice che il colore preferito di Vermeer fosse il blu oltremare, estratto dal preziosissimo lapislazzuli, responsabile dell'incantevole sfumatura del turbante della ragazza dall'orecchino di perla.


Chiamiamo pigmenti le sostanze in grado di colorare un materiale. Sono conosciuti fin dall'età della pietra e possono essere di origine organica, inorganica, naturale o sintetica. Si tratta di particelle sottilissime (dell'ordine dei micron) commercializzati in polvere, pasta o dispersi in un mezzo appropriato. I loro utilizzi sono molteplici: dalle vernici all'industria plastica, ai tessuti sintetici alla cosmetica.


Nel campo dell'hobbistica, i pigmenti in commercio permettono di creare degli effetti molto particolari, dall'imitazione del metallo antico, delle pietre preziose, della pelle e della porcellana Raku, alla riproduzione del metallo martellato e sono impiegati nel cartonnage, nella modellazione con paste polimeriche, nella creazione di candele, nella decorazione, nel decoupage pittorico ed in mille altre tecniche.


Quasi tutte le aziende che commercializzano prodotti per hobbisti offrono una linea di pigmenti metallici, satinati, opachi, perlescenti ecc. a prezzi accessibili. Si tratta di prodotti sintetici, sicuramente non preziosi come il blu oltremare caro a Vermeer, ma dalla resa senza dubbio apprezzabile.
Nella lavorazione con le paste polimeriche, i pigmenti possono essere usati sia mescolandoli alla pasta, sia applicandoli sulla superficie della creazione cruda con sfumuni, tamponi, pennelli o anche con le dita per creare bagliori, sfumature, perlescenze ecc.

Gli orecchini di Vera

La creazione va poi cotta e la superficie può essere protetta con vernice trasparente per prolungare la durata dei colori. Tuttavia molti pigmenti, quando vengono sottoposti a verniciatura, perdono il loro aspetto metallico, quindi il consiglio è quello di fare sempre una prova su un pezzo di scarto prima di concentrarsi sulla creazione vera e propria e trovare il giusto compromesso fra resa e durata cromatica.
Buon lavoro con paste sintetiche e pigmenti!

Scritto da: La Pi

10 commenti:

  1. Grazie per questo interessante articolo e complimenti a tutte le creative !!!
    Call me Mimì

    RispondiElimina
  2. Wow, grazie per aver incluso i miei orecchini! ^__^
    Adoro lavorare le paste polimeriche!

    RispondiElimina
  3. Post veramente interessante e scritto benissimo! :D Grazie ;)

    RispondiElimina
  4. Io uso i pigmenti per far risaltare le crepature nell'effetto cracklè delle mie scatole :D
    Che cosa meravigliosa <3

    RispondiElimina
  5. Io uso i pigmenti con la resina! Mi piacciono tanto :D

    RispondiElimina
  6. Non ho visto il film, ma ho letto il libro, e sono rimasta affascinata dalla descrizione del lavoro di Vermeer! Articolo molto interessante, anch'io amo utilizzare i pigmenti nei miei lavori, anche se è da un pezzo che non li uso!

    Bellissimi anche i lavori citati in questo post :)

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...