Nel
nostro viaggio alla scoperta delle proprietà sensoriali dei
materiali, siamo arrivati a parlare della carta. Come in altri
casi, non esistono attualmente delle analisi standardizzate sulle
proprietà sensoriali di questo materiale, tuttavia industrialmente
si effettuano dei test su alcune proprietà fisiche. I test
riguardano la resistenza alla trazione, alla piegatura, allo strappo,
la determinazione dei valori colorimetrici e del grado di bianco.
Chi
acquista la carta dovrà invece valutare diversi suoi aspetti fisici
o chimici a seconda dello scopo per il quale la carta stessa sarà
utilizzata.
Per
la pittura ad acquerello si dovranno preferire fogli a
grammatura sostenuta e di texture ruvida, importante è anche la
collatura ovvero la caratteristica grazie alla quale il colore potrà
spandersi o meno sul foglio.
Carte per acquerello
Per
la rilegatura saranno importanti caratteristiche chimiche
quali il pH ma anche la resistenza allo strappo e la reazione
all'umidità, il tipo di fabbricazione e il senso della fibra (molto
importante per determinare in che verso incollare la carta
all'interno del libro per permettere una buona meccanica di apertura
e resistenza nel tempo).
Per
gli origami è importante la flessibilità e la resistenza
alla piegatura, per le stampe la grammatura, la piegatura, il
formato e il colore, per le incisioni la grammatura e la
texture, etc...
Carta per origami
In
pratica il senso più coinvolto nell'analisi sensoriale della carta è
sicuramente il tatto, poi viene la vista ma anche
l'olfatto può essere coinvolto: nella carta vecchia infatti
l'odore di liquirizia potrebbe essere indicativo di acidità,
ciò accade quando le catene di cellulosa si decompongono e la carta
si deteriora. Quando inacidisce, la carta tende al marrone e si
sbriciola fra le mani al primo tentativo di piegatura accompagnato da
un forte odore di liquirizia.
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